Archivio mensile:agosto 2023

Biennale Cinema 2023 | Il Mostro alla Mostra

Un prequel

27 agosto 2023, Mostra del Cinema di Venezia. 80° anno | Quest’anno l’esperienza delle prenotazioni on line è ancora più sconcertante dello scorso anno. Assume, infatti, aspetti relativistici. Più è lunga la Fila a cui si è assegnati più si allunga il tempo di attesa che può passare da 32 a 54 minuti a “più di un’ora” mentre si attende. Come avvicinandosi a un buco nero il tempo rallenta, rallenta. Una volta giunti all’orizzonte degli eventi si deve cercare fra le proiezioni offerte e poi negate due per le quali la prenotazione è accettata, quindi si è ricacciati di nuovo nella enigmatica dimensione spazio temporale della Fila.
Possiamo così introdurre questa Mostra con qualche annotazione sul blockbuster planetario di Christopher Nolan, autore che con Interstellar ha tentato di mostrare sullo schermo la temporalità relativistica e ora intende mostrarci le conseguenze storiche della meccanica quantistica.


Oppenheimer


Un film che si lascia vedere, tre ore che scorrono senza noia. Quindi un’attenta e curata sceneggiatura e uno splendido montaggio. Alla fine, però, ci si rende conto dell’inconsistenza del lavoro sugli attori. I personaggi non sono convincenti nel mostrare sentimenti, aspirazioni, contraddizioni. Con l’eccezione di Matt Damon nei panni del generale Groves, gli altri attori interpretano i loro ruoli in modo didascalico senza, per questo, consentire una lettura epica della vicenda. Il protagonista soddisfa i criteri per la sindrome di Eastwoood (due espressioni, con il cappello e senza), ognuno fa sullo schermo quel che si attende dal suo personaggio, l’amante è matta, la moglie difende il budget familiare, Einstein fa il vecchio saggio, c’è anche il fisico che suona i bonghi (…è Richard Feynman).
Dichiarano le ambizioni, i pentimenti, i sensi di colpa ma non mostrano credibilmente i relativi sentimenti. Ad esempio, non emerge nel protagonista l’esaltazione selvaggia di vedere realizzate nel mondo fisico i modelli astratti ai quali ha dedicato tutta la vita. Scarsi i riferimenti alla volontà di vendetta degli scienziati ebrei. La feroce lotta per le posizioni accademiche e istituzionali è rappresentata con tranquillo distacco. No hybris, no pathos. Nella pedissequa fedeltà alla “verità storica”, Nolan perde quell’attenzione alle grandi tematiche (l’esperienza soggettiva del tempo in Dunkirk, la realtà in Inception) che gli hanno consentito di spaziare dai film di supereroi a opere con aspirazioni autoriali. La sua grande abilità tecnica e la mediocre qualità delle realizzazioni lo avvicinano a Brian De Palma che, però, riesce ad ottenere dagli attori risultati di gran lunga migliori.
Una narrazione potentemente epica della creazione della Bomba è invece contenuta nella narrazione in versi di Stefano Massini – Manhattan Project (2023, Einaudi- che consiglio vivamente.

Il Mostro alla Mostra alias S.M.

Contrassegnato da tag ,